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Hilde Lotz-Bauer
immagini di un'Italia perduta

Hilde Lotz-Bauer photo of Scanno in the 1930s

 

English textHILDE LOTZ-BAUER (1907-1999) era una fotografa tedesca particolarmente nota per aver catturato l’arte e l’architettura di Firenze usando macchine fotografiche a lastra di vetro. Lei è stata anche pioniera della fotografia di strada, immortalando con la sua Leica le vite della gente comune dell’Italia degli anni Trenta.

Arrivata all'inizio degli anni Trenta, la bellezza monumentale di Roma la incanta e Hilde desidera lavorarci. Nel 1935 divenne la prima fotografa professionista – quasi interna – della Bibliotheca Hertziana, dove lavorò in stretta collaborazione con gli storici dell'arte, utilizzando la sua grande macchina fotografica a lastre di vetro. Allo stesso tempo, con la sua Leica portatile, immortalava la vita nei piccoli villaggi.

Hilde andò con la sua Leica in circa 100 paesi e città attraversando tutta l’Italia e la Sicilia, per catturare circa 7000 immagini. I suoi soggetti spesso non si rendono neppure conto della sua presenza. Il suo lavoro, come disse il maestro Gianni Berengo,  e un esempio di fotogiornalismo “ante litteram” a volte antecedente anche il suo contemporaneo più prossimo Henri Cartier-Bresson. Queste composizioni del periodo pre-bellico risentono della sua formazione storico artistica e del gusto estetico, nonchè di un’intensa sensibilità per la vita dura delle donne in sperduti paesi collinari.

Trasferitasi a Firenze nel 1939, fu incaricata da Friedrich Kriegbaum, direttore dell'Istituto Storico dell'Arte Germanico di Firenze (KHI), di documentare il patrimonio medievale e rinascimentale della città. Ha fotografato il gioiello di Ammanati, il Ponte Santa Trinita, prima che i nazisti distruggessero i ponti della città il 3 agosto 1944.

Alla fine degli anni Settanta, le foto di Hilde apparirono per la prima volta in mostre a Firenze, Bonn e Londra, con grande successo critico. Nel 1993, lei collaborò con il fotografo Franz Schlechter, il quale restaurò e stampò 80 immagini dell’anteguerra, raffiguranti persone, paesaggi e città italiane per un’unica mostra al Museo Reiss di Mannheim. Come ringraziamento per il suo lavoro, Hilde gli regalò circa 7000 negativi realizzati con la sua Leica. Da allora, egli ha continuato a restaurarle digitalmente. A ottant’anni di distanza, ora una selezione di esse può essere ammirata sul suo “website”.

Per commemorare il centenario di Hilde nel 2007, lo storico dell’arte Tamara Hufschmidt ha allestito una mostra “online” per l’Istituto Storico di Firenze. In seguito lei ha lavorato con Angelo Cetrone, sindaco di Scanno (Abruzzo), per allestire la prima mostra in assoluto con le foto che Hilde aveva scattato negli anni Trenta. Grazie a Duilo Chilante e Francesca Pompa di OneGroup dell’Aquila, delle foto scannerizzate, conservate nell’archivio della famiglia Lotz, sono state sviluppate a grandezza naturale e esposte in una chiesa sconsacrata nell’aprile del 2008.

Traduzione grazie a Nick Ceramella


Dedicato alla memoria di Tamara Hufschmidt

 

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