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Hilde Lotz-Bauer

Orme Di Donna

EnglishCatalogo Introduzione di Tamara Felicitas Hufschmidt

Orme di Donna

Scanno nelle fotografie di Hilde Lotz-Bauer, 1933/1938 

Hilde Lotz-Bauer (Monaco di Baviera, 1907-1999) oltre ad essere storica d’arte fu anche fotografa versatile e di grande talento. Tra gli anni 1933 e 1943 soggiornò in Italia e con la sua piccola Leica ritraeva il paesaggio italiano ed osservava la gente e i loro costumi.

Le fotografie di questi anni rimasero come lascito alla Max-Planck, ossia alla Biblioteca Hertziana di Roma ed al Kunsthistorische Institut di Firenze che nel 2007, in occasione del centenario dalla sua nascita, ha organizzato, una prima mostra on-line, presentando l’artista a livello  internazionale.  I negativi delle fotografie dei viaggi sono conservati nell’archivio del fotografo Franz Schlechter a Heidelberg; in gran parte inediti, custoditi come il vaso di Pandora.

La frequentazione di Hilde Lotz-Bauer a Scanno, come testimoniano le foto di Scanno, Frattura e Sulmona, potrebbe aver iniziato nell’estate del 1938.  Altre indicazione biografiche, come un saggio fotografico in un giornale tedesco, suggeriscono che potrebbe stato anche prima.

Lo storico della fotografia Italo Zannier, in un suo articolo del  Il Sole – 24 Ore dell’8 luglio 2007 parla della Lotz-Bauer come della  <<La prima donna che scattò a Scanno>>,  accostandola ad altre eccellenti colleghe come Julia Margaret Cameron, Dora Maar, Liseette Model, Tina Modotti e Wanda Wulz, tutte padrone del loro mestiere, esercitato con intelligenza, grande sensibilità ed impressionante energia.

La mostra on-line e l’articolo di Zannier hanno catturato l’attenzione su questa sorprendente artista tedesca e suscitato grande interesse da parte  del Sindaco di Scanno, Angelo Cetrone. Si deve alla sua iniziativa “Orme di donna“, pensata proprio per valorizzare il talento femminile e il ruolo che la donna ha avuto da sempre nello sviluppo e tutela del territorio, se oggi l’arte di Hilde Lotz-Bauer assume rilevanza  storica per il piccolo paese abruzzese e per tutta la fotografia internazionale.

Le immagini di Scanno, una selezione di 34 esemplari, scattate vent’anni prima che si affermasse il Neorealismo di Cartier Bresson, Mario Giacomelli ed in seguito di Gianni Berengo-Gardin, vengono esposte per la prima volta, rivoluzionando un luogo comune di legare la fotografia di Scanno solo agli scatti che hanno avuto maggiore eco. La mostra di Scanno è una <<prima>> nel vero senso della parola, in quanto queste fotografie inedite finalmente saranno presentate al pubblico. Contribuisce a restituire a Hilde Lotz-Bauer il meritato primato di essersi avventurata in questo borgo annidato tra i monti con alle pendici il dolce lago a forma di cuore, quando ancora non se ne conosceva l’esistenza. Riconobbe in Scanno un luogo incontaminato dalla civilizzazione, che viveva del lavoro della terra e dell’allevamento di pecore.

Orme di donna, quindi, nella storia fotografica di questo paese, quelle di Hilde Lotz-Bauer, che sulla scia del Gran Tour, traccia un nuovo sentiero di suggestioni per raccontare con le immagini ciò che altri viaggiatori, tra cui due donne Anne Macdonell nel <<Viaggio in Abruzzo nell’anno 1907 e Estella Canziani, avevano dipinto nei loro scritti su Scanno fino a farne una leggenda che narra di donne fiere con la pelle olivastra, gli occhi a mandorla, le labbra orientali, delle loro gonne lunghe, plissettate dietro, spesso pesanti fino a 10 chili, del ricco e colorato ornamento del capo fatto di intrecci di nastri colorati.

Sono queste <<regine>> che la Lotz ritrasse durante le loro attività: portare l’acqua e la legna, fare la spesa al mercato, asciugare i ceci sui gradini delle viuzze, lavorare prodotti di lana e al tombolo, tessere e tinteggiare.

Con occhio social-critico la macchina fotografica di Hilde Lotz-Bauer colse l’andirivieni paesano, le attività e le fatiche delle donne nell’affronto quotidiano con le impervietà del luogo, abbandonato nei lunghi mesi d’inverno dagli uomini che trasmigravano con le loro greggi verso posti più caldi.

La scelta dell’oggetto, il posizionamento, l’effetto prospettico, la luce, il taglio ed il grado di chiarezza, sono tutti elementi impegnati con creatività dall’artista per ricavare dagli scatti realistici un evento speciale. Hilde Lotz-Bauer ha lasciato delle testimonanze meravigliose nell’ambito della fotografia. Trasmette l’allegria delle donne nei loro costumi di festa che girano per il paese così pure il dolore scavato nel viso o quell’espressione scettica che lampeggia nello sguardo della popolazione di campagna. L’interesse antropologico e la curiosità della scienziata hanno eletto la Lotz a scopritrice e documentarista artistica di un rituale già appartenente al passato dove protagoniste sono le donne di Scanno.

pił testi di:

Corinna Lotz

Angelo Cetrone

Daniela Stati

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Hilde biography

Ringraziamenti

Un grazie di cuore a chi ha reso possibile rendere omaggio a Hilde Lotz-Bauer con la realizzazione di questa mostra: La famiglia dell’artista che ha messo a disposizione i numerosi documenti biografici e l’inestimabile patrimonio di foto della madre; Angelo Cetrone, Sindaco di Scanno che ha voluto fortemente recuperare uno spaccato di storia sulla fotografia di Scanno e sul ruolo delle donne nella comunità locale.  Un grazie anche a Robbie Griffiths, Dario Corrado, Antonio Bini, Regine Schallert, Martina Ingendaay, Francesca Pompa e Duilio Chilante.

Tamara Felicitas Hufschmidt
Storica dell’Arte
Kunsthistorisches Institut – Firenze
Max-Planck-Institut

 

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